Survivor Story
Marinaio salvato dall'EPIRB1 di rescueMe durante l'Atlantic Cruise Rally
Alle 6:30 del mattino, io e il mio amico Armand siamo partiti per una giornata di pesca a Broken River , a due ore di macchina. All’arrivo, la temperatura era di -1°C. Abbiamo indossato i nostri stivali da pesca, preso l’attrezzatura da pesca e le canne da mosca e abbiamo iniziato la camminata di un paio di chilometri fino al fiume.
Quando raggiungemmo il viadotto ferroviario, Armand si allontanò brevemente per trovare una via migliore per scendere al fiume. Circa cinque minuti dopo la sua partenza, iniziai a sentirmi debole. Trovai un gradino su cui sedermi e riposare, ma la debolezza non fece che peggiorare. Poco dopo mi ritrovai sdraiato sulla schiena, rendendomi conto che qualcosa non andava. Faticai ad alzare l’antenna del mio PLB1 (Personal Locator Beacon) e riuscii ad attivarla.
Fu un’esperienza spaventosa. A 80 anni, ben vestito ma chiaramente non abbastanza in forma per le condizioni gelide, il freddo si faceva sentire. In seguito, seppi dal mio medico di aver avuto un attacco di sincope vasovagale , un improvviso svenimento spesso scatenato da stress o altri fattori, aggravato nel mio caso dal freddo e dall’ansia.
Era la prima volta in vita mia che provavo davvero ansia per la mia sopravvivenza. Ero solo, per la prima volta con un nuovo compagno di pesca, incerto su come avrebbe reagito o quando sarebbe tornato. Avevo freddo, disorientato e facevo fatica a usare il PLB1, incerto se i soccorsi sarebbero arrivati in tempo.
Circa 45 minuti dopo aver attivato il radiofaro, ho sentito l’enorme sollievo dell’elicottero che si avvicinava. Prima del suo arrivo, Armand è tornato e mi ha aiutato a raggiungere una baracca lì vicino per riscaldarmi. I paramedici sono stati eccellenti: hanno eseguito alcuni controlli, si sono assicurati che fossi stabile e mi hanno riportato in aereo all’ospedale di Christchurch. Sono stato dimesso più tardi quel giorno.
Ripensandoci, avevo fiducia nel PLB1 , ma sentire quell’elicottero arrivare è stato un momento che non dimenticherò mai. È stato un promemoria rassicurante di quanto siano vitali la preparazione e l’affidabilità dell’attrezzatura, soprattutto in condizioni remote e fredde. Sono grato per l’esito, per l’aiuto di Armand e per la rapida risposta della squadra di soccorso.
PORTA IL PLB1 CON TE, NON IN UNA BORSA O NEL SACCHETTO PER NON PERDERLO IN CASO DI INCIDENTE. DEVE ESSERE ATTACCATO A TE.
LA SQUADRA DI SOCCORSO È STATA MOLTO PROFESSIONALE E HA SVOLTO I PROPRI COMPITI IN MANIERA PIACEVOLE E MOLTO GENTILE.
GRAZIE ALL’UNITÀ PLB1 PER AVERMI LOCALIZZATO IN TEMPO.